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SCUOLA, QUEI DISABILI SENZA UN SOSTEGNO

di MARISA MELIS

QUOTIDIANO SARDEGNA DEL 17 SETTEMBRE 2011

In questi giorni fra noi genitori di disabili c’è grande scambio di sms, telefonate e mail. Come ogni anno in questo periodo siamo in fibrillazione, perché i nostri ragazzi rientrano a scuola. I nostri problemi non sono certo i corredi scolastici o l’acquisto dei libri di testo. Il nostro chiodo fisso è: quante ore di sostegno saranno assegnate a mio figlio/a?

E’ molto importante avere una buona copertura scolastica, è inutile che si dica: non è importante la quantità ma la qualità. Noi genitori asseriamo che tutte due gli elementi invece facciano la differenza.

Siamo stanchi di sentire dire dagli alti vertici: il numero degli insegnanti di sostegno scolastico non è diminuito. Peccato, invece siano aumentati in modo esponenziale gli studenti che hanno bisogno di quel sostegno. Perciò è sempre valida la teoria che la matematica non è un’opinione.

Ogni anno una parte dei genitori dei ragazzi ai quali è stato diminuito il sostegno ricorre alle vie legali. Il TAR dà loro sempre ragione, assegna il giusto sostegno e il Ministero oltretutto è obbligato a pagare le spese legali e i danni esistenziali. I ragazzi più deboli, non avendo la possibilità di anticipare le spese per un legale, saranno privi del giusto supporto scolastico. Vorremo capire perché questa scuola è così selettiva nei confronti dei nostri figli, eppure la Costituzione parla di diritto all’istruzione per TUTTI, i nostri figli fanno parte di TUTTI. I più deboli devono essere messi in grado di studiare. Ogni anno per noi è un dispendio di energie, ansie, che non ci fanno vivere benissimo, ci piacerebbe usare il nostro tempo diversamente. Dedichiamo tutto ai nostri figli più indifesi, ogni nostra iniziativa ha lo scopo di migliorare la loro vita: lo sport, il cinema, le festicciole ecc..

La ricerca continua d’interessi che li stimoli e li aiuti, a cosa serve se poi LA SCUOLA che dovrebbe essere il luogo dove loro passano tanto tempo non li accolgono in modo che possano sentirsi veramente bene?

Dico sempre che essere INSERITI non vuol dire essere INTEGRATI. Logicamente se lasciati soli questi ragazzi per noi genitori sono solo PARCHEGGIATI. Non è pensabile che gli insegnanti curriculari che pure sono anche i loro insegnanti, possano essere lasciati soli (senza sostegno) per tantissime ore a gestire classi anche con 25 ragazzi dove c’è un disabile (la legge non prevede in presenza di disabili classi con un numero maggiore di studenti, ma spesso succede). Noi genitori, capiamo i dirigenti scolastici che devono fare tornare i conti con le forze attive che, gli uffici amministrativi provinciali mettono a disposizione, non capiamo gli ordini che vengono dall’alto.

Quanti ragazzi quest’anno con sostegno insufficiente? Troppi!!

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